lunedì 21 luglio 2008

Le fantastiche avventure della Zia Lucy (continua)

Episodio IV
'Un c'è più speranza
(seconda parte)

Pancia gonfia, andatura stanca, anche per il notevole armamentario che è costretta a portarsi dietro fin dalla prima adolescenza. Con passo lento zigzaghiamo nel traffico dell'ex ovonda, superiamo la fontana della Fortezza, salutiamo la "Fida" Paola che ha parcheggiato a Fiesole, tanto per fare due passi. Il Pista invece avrebbe posteggiato dentro la Fortezza, nel padiglione Spadolini. Ma il mondo è bello perchè è vario.
Arriviamo al potente mezzo - Beverly 250 ie - che ci riporterà a casa: "Zia rendimi il portafoglio vai, sennò alla fine ti rimane in borsa!" esclamo. Accendo i motori, do due sgassate tanto per intossicare quelli intorno, saliamo, e parto sgommando come di consuetudine: la Zia non fa in tempo ad abbassare la visiera che uno stormo di moscerini le si sono spiaccicati in faccia, e siamo già arrivati al cancello dell'Ipercoop di Sesto. La Lucy scende, scarica i suoi averi (librino, protezione 14, borsa di Mary Poppins contenente dilatan e altra oggettistica) dal bauletto e mi bacia, provando come al solito ad infilare la lingua - "Dio bòno tu' sei la mi' Zia!!!" - (1).
E' già in pigiama, e forse sta già sognando il camionista, quando il cellulare squilla: "Maremmaluridaporcatroiavacca!... DdD!... accidentiallamaialadellamiserialercia! Zia ho perso il portafoglio!" - sclero nella rete GSM. Chiusa nel buio della scatola (come ha ribattezzato casa sua), l'emisfero sinistro ancora sul camion, farfuglia - "Maremma cane Fabino, oh come tu' hai fatto?!" -. "Boh... Zia me l'hai dato e l'ho messo nel bauletto, per cui forse m'è cascato all'Ipercoop quando hai preso la tua roba dal bauletto!". Il neurone ancora addormentato inizia a stirarsi, e trasmette un impulso elettrochimico alle corde vocali: "...mah no via... qui 'un ce l'ho...". E non fa in tempo a finire la frase che già sta sfrecciando sul viale di Sesto verso la vicina Ipercoop, in camicia da notte: anche l'autovelox la guarda attonito. "Macchè Fabino qui 'un c'è!" urla nel telefonino, e io - "Porcacciadellamiserialerciaimpestata! Provo a volare alla Fortezza, magari è ancora lì o è stato consegnato alla sicurezza!". Rimetto in moto, evito di sgassare per non appestare il garage, ma comunque sgommo: 7 minuti e 20 secondi sono all'ingresso della festa. Ovviamente del portafoglio nessuna traccia. Torno a casa, blocco Carta Sì e bancomat, e vo a letto, pensando: "icchèsivaalettoora?!". E sogno la Zia come doveva essere una volta, giovane e scattante, fresca di corpo e lucida di mente, montura da caccia con ambaradàn bene in vista... Peccato non averla conosciuta allora!
Ore 7: la sveglia suona, la Zia apre un occhio, si dimentica l'altro; si alza dal letto e sbatte contro la parete della scatola, inciampa sul tacco 10 e si ritrova sdraiata sul divano, nell'altro scomparto della scatola, la cucina soggiorno. La borsa giace proprio lì, a pochi centimetri dal suo naso: un segno?! Gli astri le avevano appunto annunciato una giornata fortunata. Allunga a fatica una mano, la infila dentro facendosi largo tra rimmel, rossetti, attaccapanni, specchi e.. qualcosa di grosso e duro!. "Eppure i' vibro ce l'ho ni' bagno!". Tira fuori l'oggetto misterioso: un portafoglio nero, gonfio di banconote di grosso taglio. Se ne mette in tasca qualcuna, tanto sa che non me ne accorgerò mai: che vuoi che siano tre-quattrocento euro in meno, coi' mi' stipendio?!


NOTE
(1) Ogni riferimento a lingue, tette, "oggetti" personali, parentele, stipendi (sopratutto!) ecc... è esclusivamente frutto della fantasia.

1 commento:

Unknown ha detto...

La zia offesa per il riscontro palese della sua decadenza fisica e le perfide bugie sui baci si ritira in silenzio riflessivo e soprattuto OMETTERA' la comunicazione dell'indirizzo e-mail della centralinista... TIE'!! I giovani d'oggi dovrebbero imparare a rispettare gli anziani, perdio!!